Roma, 23 ottobre 2025 – Si è svolta oggi l’Assemblea pubblica di AssoSoftware, l’associazione di Confindustria che rappresenta le imprese italiane produttrici di software gestionale.

L’edizione di quest’anno è stata dedicata al tema “L’Italia e le sfide della trasformazione digitale”, con un confronto tra istituzioni, imprese e mondo accademico sulle principali direttrici dell’innovazione tecnologica e normativa del Paese. Un elemento che come ha avuto modo di ricordare Maurizio Leo, Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze durante i saluti istituzionali: “è uno dei pilastri della riforma fiscale, che punta all’accelerazione e alla semplificazione del rapporto tra Pubblica Amministrazione, imprese e professionisti. In questo contesto, il ruolo delle software house è fondamentale affinché l’Amministrazione possa raggiungere tali obiettivi. La riforma fiscale attribuisce grande importanza all’innovazione digitale, ambito su cui stiamo lavorando alacremente, per sburocratizzare sempre di più il lavoro di imprese e professionisti”.

La conclusione della mattinata è stata dedicata ad un keynote speech tenuto da Marco Calabrò, Capo Dipartimento per le politiche per le imprese del MIMIT, e dedicato alla Legge di Bilancio e al nuovo programma per sostenere la transizione digitale e green delle imprese italiane, seguito da una tavola rotonda a cui hanno partecipato l’On. Giulia Pastorella, Vicepresidente di Azione, l’On. Vinicio Peluffo, Vicepresidente della Commissione Attività produttive della Camera (PD), l’On. Umberto Maerna (FdI) e l’On. Laura Cavandoli (Lega).

“Siamo riusciti a destinare, nella Legge di Bilancio, 4 miliardi di euro per un intervento che dà continuità alla Transizione 5.0” ha affermato Marco Calabrò durante l’incontro. “Si tratta di un intervento pensato per offrire risposte immediate alle imprese. Il Piano si differenzia per lo strumento fiscale adottato: la scelta è ricaduta sul iperammortamento, in considerazione degli spazi di bilancio disponibili”.

Per questo motivo è stato avviato un percorso parlamentare che consentirà di apportare eventuali correzioni, in particolare sugli Allegati A e B, oltre ai software gestionali, anche le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale. “Ci impegneremo per fare sintesi e trovare un corretto equilibrio che consenta di accelerare la digitalizzazione delle imprese” continua il dirigente del MIMIT.

“Vogliamo inoltre scongiurare il rischio che la misura parta in ritardo: l’obiettivo è renderla operativa da subito, semplificandone l’utilizzo”.

“La valorizzazione del Made in Italy è un elemento a cui teniamo molto e che valuteremo se è possibile proporre nel Piano di incentivi, per sostenere gli investimenti nelle tecnologie italiane ed europee” conclude Calabrò.

“E’ fondamentale aggiornare gli allegati del nuovo Piano di incentivi definito dal Governo – ha ricordato il Presidente di AssoSoftware, Pierfrancesco Angeleri – includendo anche i software per la gestione dell’impresa, che devono essere slegati dai rigidi requisiti di risparmio energetico che oggi ne limitano l’accesso, soprattutto per le PMI e le microimprese.” Inoltre, continua, è necessario prevedere un criterio di premialità dell’incentivo nel caso di investimenti in beni materiali o immateriali “Made in UE”. Tale appartenenza dovrebbe essere però dimostrata tramite l’adesione ad un marchio o sigillo di garanzia registrato – come per esempio il Marchio del Software Made in Italy – che prevede un’apposita certificazione del processo di produzione comunitario con specifico disciplinare. Infine, chiediamo al Governo di procedere, nel medio-lungo periodo, a un graduale passaggio verso un sistema alternativo, basato sull’erogazione di voucher – già sperimentato con successo in molti Paesi europei, come la Spagna – che permetterebbe di aumentare la fiducia delle imprese, soprattutto delle PMI e microimprese, e accelerare la digitalizzazione di tutto il sistema produttivo.