di Laura Petroccia (*) – Rubrica a cura di AssoSoftware
L’armonizzazione rappresenta un cambio epocale nell’ordinamento contabile degli enti territoriali, vissuto attraverso una lunga sperimentazione che ha visto e vede il coinvolgimento attivo di molteplici attori.
A fine 2014, Assosoftware, dopo anni di presenza ai tavoli pubblici di lavoro, è entrata a far parte, per decreto, nella commissione ministeriale Arconet aggiungendosi ai rappresentanti di ministero dell’Economia e delle Finanze, ministero dell’Interno, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Corte dei conti, Upi, Anci, Istat, Abi, Conferenza dei presidenti delle Regioni, Dottori commercialisti ed esperti contabili.
Un’esperienza di vasto respiro
Già allora, il Mef aveva chiaro che, per portare a compimento con successo un processo di cambiamento su larga scala e di tali dimensioni, occorreva il coinvolgimento attivo di tutti i protagonisti. Era ed è importante infatti non solo dotarsi di esperti del settore, ma soprattutto saper declinare gli aspetti teorici con le esigenze concrete degli enti locali, ascoltando anche la voce delle software house che, a fianco degli enti territoriali, realizzano quegli strumenti informatici che consentono di mettere in pratica quanto previsto dalla norma. La collaborazione tra le parti ha portato molteplici benefici: ascoltare i dubbi e le interpretazioni degli Enti attraverso i loro portavoce più significativi ha consentito infatti di affinare ulteriormente gli aspetti normativi e di dare risposte esplicative alle domande frequenti (Faq), arricchite da casi d’uso concreti. La presenza costante di Assosoftware in commissione, ha permesso ai produttori di software associati di avere una visione d’insieme sul percorso intrapreso a livello centrale, di non “subire” le modifiche, ma di condividerle, riducendo i tempi per la messa a punto dello sviluppo. Il confronto costante con gli esperti contabili è servito anche a far comprendere il ruolo delle software house e la loro necessità di poter contare, per realizzare soluzioni ottimali, su analisi a tutto tondo e, soprattutto, sul rispetto dei tempi indispensabili per la realizzazione del software e, in particolare, per la delicata fase di test. La visione d’insieme e l’analisi del problema sviscerato sotto diversi profili, ha consentito inoltre di pianificare meglio gli interventi ed efficientare i sistemi.
Le sinergie
Nel corso di quest’esperienza si sono create sinergie tra i partecipanti: con l’Abi, per la definizione degli standard bancari nella comunicazione software-tesoreria e la definizione del protocollo di colloquio e del tracciato standard dei documenti informatici; con la Corte dei Conti nella definizione degli standard Xbrl di comunicazione con la Banca Dati centrale (Bdap). Consapevoli delle molteplici attività in carico agli Enti, riteniamo che i flussi, come quelli richiesti per gli indicatori di bilancio, possano essere il canale di comunicazione, che consenta agli Enti la riduzione dei tanti e frequenti adempimenti, demandando quindi alle istituzioni la consultazione e l’analisi dei dati corretti, direttamente alla fonte.
Auspichiamo che quest’approccio, rivelatosi vincente e lungimirante, venga ripetuto per ogni tematica innovativa che riguardi la Pubblica Amministrazione.
(*) Consigliere di Assosoftware con delega per il settore Pubblica Amministrazione e Enti Locali