di Monica Rollandi (*) – Rubrica a cura di AssoSoftware
In attesa del Piano triennale ICT di AgID (la cui uscita è prevista entro fine marzo), che spiegherà alle Pa quali sono gli obiettivi della digitalizzazione e le modalità per raggiungerli, ci piace iniziare questo nuovo articolo su pagoPA con la definizione del progetto data da Diego Piacentini.
Il Commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda digitale identifica, a nostro avviso, in modo preciso lo spirito e l’importanza del progetto all’interno dell’ecosistema digitale: «Un modo diverso e più naturale per i cittadini di pagare la Pubblica Amministrazione, che diventi più immediato, veloce e più economico per il Paese. Il cittadino deve poter scegliere metodi di pagamento moderni, a minima frizione, e il mercato deve potersi integrare, aggiungendo facilmente nuovi strumenti di pagamento innovativi. Vogliamo rendere il sistema più aperto e flessibile». (Fonte «Blog Team per la trasformazione digitale»).
PagoPA si configura, quindi, come uno dei tasselli che andranno a comporre il “sistema operativo” del Paese, a detta dello stesso Piacentini, insieme a Anpr, Spid e ai punti del programma del Team di Trasformazione digitale finalizzato a rendere i servizi pubblici per cittadini e aziende accessibili nel modo più semplice possibile, innanzitutto tramite dispositivi mobili, con architetture sicure, scalabili, altamente affidabili e basate su interfacce applicative chiaramente definite.
Pa interessate, vantaggi e obblighi
L’obbligo di adesione al Nodo dei Pagamenti riguarda tutte le pubbliche amministrazioni. Il recente Dlgs n. 179/16 confermando la centralità di pagoPA, ha esteso l’obbligo di convergere verso l’uso del Nodo dei pagamenti anche alle società a controllo pubblico.
Molti dei vantaggi di questo progetto sono già testabili oggi, sia per i cittadini che per le Pa:
• garanzia per la cittadinanza (cittadini privati, imprese e professionisti) di effettuare pagamenti elettronici alla Pa in modo sicuro e affidabile, semplice e in totale trasparenza nei costi di commissione;
• certezza e automazione per le Pa della riscossione degli incassi, riduzione dei costi e standardizzazione dei processi interni.
Altri vantaggi saranno tangibili quando il progetto sarà a regime e, insieme a pagoPA, entreranno nella piena operatività anche altri progetti che AgID sta portando avanti con grande capacità e professionalità: avvisatura digitale ed e@bollo. A breve il cittadino tramite il sistema pagoPA potrà ricevere sui propri dispositivi elettronici (smartphone, tablet, PC ecc.) degli avvisi digitali che gli consentiranno di effettuare operazioni di pagamento in modalità completamente integrata, nel contempo gli sarà possibile presentare un’istanza in modalità completamente digitale procedendo anche al pagamento del e@bollo.
L’importanza di un partner tecnologico qualificato e attivo
Mai come in questi progetti, nonostante il grande lavoro di semplificazione che AgID e il Team di Trasformazione Digitale stanno facendo introducendo regole e standard comuni, le Pa hanno necessità di avere un supporto qualificato da parte delle proprie software house.
Nel progetto pagoPA la figura del Partner Tecnologico è stata introdotta a progetto già avviato ma è stata determinante per il decollo del progetto stesso: ricordiamo infatti che fino a novembre 2015 era prevista solo la figura dell’Intermediario Tecnologico che poteva essere ricoperta solo da soggetti già aderenti al Nodo dei Pagamenti-SPC in quanto Pubbliche amministrazioni o Gestori di servizi pubblici o Prestatori di servizio di pagamento. Per diventare Partner Tecnologici riconosciuti validi da AgID è necessario superare una procedura di abilitazione in esercizio con un cliente test che deve concludersi con esito positivo e che riguarda vari aspetti tecnici nei quali non ci addentriamo ma che vanno dalla validazione della connettività, alla validazione del processo con emulatori e con la controparte dei Prestatori di servizio di pagamento (PSP), al pre-esercizio sino alla produzione.
In questo collaudo, il Partner Tecnologico, così come succede per i PSP, può far validare la propria soluzione su uno, due o su tutte e tre le modalità di pagamento previste dal progetto che ricordiamo essere: modalità immediata o da portale, modalità differita, con pagamento presso le sedi fisiche dei Prestatori di servizi di pagamento. A riguardo ricordiamo che le pubbliche amministrazioni sono chiamate a implementare tutti i modelli di pagamento previsti, salvo che la PA verifichi che il processo di erogazione di tutti i servizi da essa erogati sia integralmente dematerializzato. In tale specifico caso, la PA può non implementare il modello di pagamento attivato presso il PSP. Quindi raccomandiamo che gli Enti nella scelta della soluzione di adesione, effettuino anche questo tipo di valutazione.
Avere il supporto di un Partner qualificato che sostenga le PA nell’adesione tecnica e formale al Nodo dei Pagamenti e al contempo offra una soluzione integrata ai propri gestionali prestando un’attenzione anche ad aspetti correlati a questo progetto, può fare la differenza. Ricordiamo, per esempio, che l’esecuzione dei pagamenti si perfeziona attraverso lo scambio di oggetti informatici tra i quali la «Ricevuta Telematica» – RT, che costituiscono prova dell’avvenuto addebito del pagatore o del soggetto versante e devono essere conservate a cura degli enti creditori, con le modalità indicate nelle disposizioni sulla conservazione dei documenti informatici. Avere quindi una soluzione che già preveda in automatico la messa in conservazione delle RT oltre che esporle in formato leggibile al cittadino (in modo che quest’ultimo, entrando nel Portale dell’Ente tramite le proprie credenziali, o a breve tramite SPID, acceda alla propria posizione debitoria visualizzando con chiarezza la situazione dei propri pagamenti e avendo a disposizione le attestazioni di pagamento effettuate) può semplificare e di molto l’attività agli enti e la vita ai cittadini.
(*) Comitato tecnico AssoSoftware area Enti Locali
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