Nuovo testo unico sull’Iva: sarà necessario aggiornare i riferimenti normativi - NORME E TRIBUTI PLUS DEL 16/04/2024

In consultazione fino al 13 maggio i nove Testi unici. In quello sull’Iva i codici standard che riportano i riferimenti normativi saranno adeguati dalle software house, per i codici personalizzati l’onere dell’adeguamento cadrà sugli operatori

Con un comunicato del 13 marzo 2024 l’agenzia delle Entrate ha annunciato la disponibilità, in consultazione fino al prossimo 13 maggio, di nove Testi unici elaborati per attuare la semplificazione del sistema fiscale.

L’articolo 21, della legge 111/2023 (legge delega per la riforma fiscale), ha infatti delegato il Governo ad adottare, entro dodici mesi, uno o più decreti legislativi per il riordino organico delle disposizioni che regolano il sistema tributario, mediante la redazione di Testi unici redatti su proposta del ministro dell’Economia e delle finanze e, per quanto di competenza, del ministro per gli Affari regionali e le autonomie, di concerto con i ministri competenti per materia.

La disponibilità in consultazione consentirà ad accademici, professionisti e contribuenti di inviare le loro osservazioni o proposte di modifica, che potranno essere eventualmente recepite nelle versioni definitive che saranno pubblicate nella Gazzetta ufficiale.

I nuovi Testi unici
I nove Testi unici in consultazione sono i seguenti: 1) Imposte sui redditi; 2) Iva; 3) Imposta di registro e altri tributi indiretti; 4) Tributi erariali minori; 5) Adempimenti e accertamento; 6) Sanzioni tributarie amministrative e penali; 7) Giustizia tributaria; 8) Versamenti e riscossione; 9) Agevolazioni tributarie e regimi di particolari settori.

Per capire quali saranno gli impatti che la riorganizzazione della normativa fiscale nei nuovi Testi unici sull’aggiornamento dei software gestionali occorre comprendere i meccanismi che sono stati adottati dagli esperti per attuare la revisione.

A titolo esemplificativo è sufficiente leggere i due commi (riportati a seguire) di cui è composto l’articolo 1 del nuovo Testo Unico dell’Iva, per comprendere meglio: «1. L’imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nel territorio dello Stato nell’esercizio di imprese o nell’esercizio di arti e professioni e sulle importazioni da chiunque effettuate. 2. Fino a quando non entra in vigore il regime definitivo degli scambi con gli altri Stati membri della Unione europea l’imposta sul valore aggiunto si applica anche alle operazioni intraunionali secondo le disposizioni di cui presente Testo unico».

Ebbene:

– il comma 1 del nuovo Testo unico è identico al comma 1, dell’articolo 1, del Dpr 633/1972;
– il comma 2 del nuovo Testo unico è pressoché uguale al comma 1, dell’articolo 37, del Dl 331/1993 che attualmente disciplina le operazioni intracomunitarie, ma contiene al suo interno anche alcuni allineamenti terminologici.

Ad esempio, nel comma 2 la locuzione «Comunità economica europea» è stata aggiornata in «Unione europea», il termine «intracomunitarie» sostituito da «intraunionali» e il riferimento interno «di cui al presente titolo» adeguato in «di cui al presente Testo unico».

È quindi evidente che la produzione dei nuovi Testi unici, al di là di possibili refusi, non cambierà nella sostanza e tendenzialmente neppure nella forma, le attuali regole del sistema fiscale italiano, stante che il nuovo Testo unico non è nient’altro che un utilissimo collage di norme emanate nel corso di oltre cinquant’anni. Quelli che cambieranno saranno sicuramente i riferimenti normativi.

L’impatto sui software
Lato software, volendo rimanere in ambito Iva, occorrerà aggiornare tutti i riferimenti utilizzati dalle procedure di fatturazione e di contabilizzazione delle fatture. Quindi i riferimenti normativi contenuti nelle Causali, nei Codici Iva e in tutte le tipologie di tabelle che i software gestionali utilizzano dovranno essere modificati.

Ma non è tutto qui.

Ad esempio, poiché i software gestionali sono in grado di stampare i registri Iva anche per le annualità pregresse, così come le liquidazioni e una moltitudine di altri elaborati, tutte le stampe dovranno essere ricontrollate ed eventualmente adeguate al fine di riportare i corretti riferimenti Iva in relazione all’annualità oggetto di stampa.

Per quanto riguarda le citate Causali, Codici Iva, ecc. riportanti i riferimenti normativi, va anche segnalato che, se per alcuni software queste sono fisse e non modificabili, in altri casi si tratta di codici personalizzabili dagli operatori.

Nel primo caso, quindi, i codici standard saranno adeguati direttamente dalle software house, mentre nel caso di codici personalizzati potrebbe non essere possibile effettuare tale adeguamento in modo automatico, per cui l’onere dell’allineamento andrà a cadere sugli operatori stessi.

Un’altra necessità di adeguamento potrebbe riguardare gli “importatori” delle fatture elettroniche, ossia quelle procedure che consentono di acquisire e contabilizzare le fatture attive e passive in formato Xml. In molti casi tali procedure interpretano il contenuto di alcuni campi, quali ad esempio gli elementi «AltriDatiGestionali» e «RiferimentoNormativo».

Ebbene, se oggi in fase di importazione in molti casi vengono effettuate ricerche all’interno del testo di tali campi per rilevare specifici riferimenti normativi – una delle più frequenti riguarda ad esempio l’articolo 74 – domani sarà necessario ricercare sia il vecchio riferimento normativo che il nuovo. Nell’esempio non solo l’articolo 74 (per l’acquisizione delle fatture contenenti il vecchio riferimento), ma anche l’articolo 112 che lo sostituirà nel nuovo Testo unico.

Le software house associate ad AssoSoftware nei prossimi mesi faranno le necessarie valutazioni sulle modalità e le tempistiche di adeguamento e pianificheranno le attività in tempo utile per il loro rilascio, stante che comunque è quasi certo che vi dovrà essere un congruo lasso di tempo in cui sarà consentito l’utilizzo del vecchio e del nuovo riferimento normativo nei vari elaborati.


AssoSoftwareDayPress del 16/04/2024

 

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Nuovo testo unico sull’Iva: sarà necessario aggiornare i riferimenti normativi

Con un comunicato del 13 marzo 2024 l’Agenzia delle Entrate ha annunciato la disponibilità, in consultazione fino al prossimo 13 maggio, di nove Testi unici elaborati per attuare la semplificazione del sistema fiscale. Leggi tutto


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AssoSoftware: IA open source unica soluzione alla scarsa adozione tra le PMI - 18 aprile 2024

Dall’indagine conoscitiva della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati – presieduta dal Presidente Alberto Gusmeroli – dedicata all’impatto dell’IA sul tessuto produttivo italiano, è emerso come la maggior parte delle grandi imprese abbia già testato sistemi IA di varia natura, mentre l’adozione da parte delle PMI sia ancora molto bassa, sotto il 20 per cento.

“In un Paese che ha un tessuto produttivo fatto per più del 90% da piccole e micro imprese, la vera sfida consiste oggi nel riuscire a invertire questa tendenza e a sostenere un numero sempre maggiore di piccole e medie realtà aziendali nel loro processo di adozione dell’Intelligenza Artificiale” ha dichiarato Pierfrancesco Angeleri, Presidente di AssoSoftware, l’Associazione di Confindustria che raggruppa i produttori italiani di software.

“Per farlo, come indicato nelle conclusioni dell’indagine conoscitiva della Camera, è fondamentale sostenere la diffusione di modelli open source di IA. Questi modelli aperti, infatti, grazie a costi più contenuti, favoriscono un più ampio accesso alla tecnologia da parte delle PMI, mitigando i rischi connessi alla concentrazione oligopolistica della tecnologia e garantendo, al contempo, maggiore sicurezza per i nostri dati. Auspichiamo quindi che il Governo si concentri soprattutto nell’incentivare l’implementazione di soluzioni software basate sull’utilizzo di questi modelli da parte delle imprese, in modo da garantire che l’IA trovi una via tutta Italiana e mantenga la promessa di creare valore per tutte le imprese e i cittadini.”


G7 Trasporti, AssoSoftware: interoperabilità chiave per la mobilità del futuro - 12 aprile 2024

Milano, 12 aprile 2024 – “Il G7 Trasporti rappresenta una grande opportunità per un confronto su come le tecnologie digitali possono mitigare gli effetti del settore della mobilità a livello globale. Tuttavia, per far sì che la trasformazione digitale impatti sul mondo della mobilità, portando anche ad una migliore sostenibilità del settore, è fondamentale che tutte le soluzioni digitali realizzate siano interoperabili con i software gestionali che le fanno funzionare” ha dichiarato il Presidente di AssoSoftware, Pierfrancesco Angeleri, in occasione del G7 dedicato ai trasporti e presieduto dal Ministro Matteo Salvini. “Per esempio, nelle scorse settimane il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture ha lanciato in via sperimentale il nuovo registro telematico dei veicoli fuori uso. Il registro prevede delle nuove procedure online per la gestione dei veicoli e per il rilascio del certificato di rottamazione digitale che diventeranno obbligatorie dal 6 giugno” ha spiegato il Presidente dell’Associazione di Confindustria che raggruppa i produttori italiani di software. “Tuttavia, al momento, queste procedure non risultano completamente interoperabili e richiedono attività manuali da parte delle imprese. Per questo motivo, come AssoSoftware, ribadiamo la nostra piena collaborazione al Ministero, nella consapevolezza che solo garantendo la piena interoperabilità con i software gestionali sarà possibile utilizzare in modo sicuro ed efficiente il nuovo registro telematico, evitando inutili duplicazioni e lungaggini burocratiche”.


AssoSoftwareDayPress del 12/04/2024

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Giornata Nazionale Made in Italy, AssoSoftware: industria del software eccellenza italiana - 10 aprile 2024

Milano, 10 aprile 2024 – Si è conclusa a Rimini la prima fase della ISWEEK la settimana dedicata ai Software Italiani, un evento ibrido con due giorni in presenza e tre giorni in live streaming, organizzato da Software Italiani, ovvero l’ecosistema di iniziative a promozione del Made in Italy tecnologico, patrocinato da AssoSoftware, l’associazione di Confindustria che riunisce i produttori di software.

La Giornata Nazionale del Made in Italy – istituita quest’anno grazie all’impegno del Ministro Adolfo Urso – rappresenta una grande occasione per promuovere e valorizzare tutti i settori dell’eccellenza italiana, non solo quelli tradizionali, ma anche quelli più innovativi e votati al mondo del digitale. Tra questi, riveste un ruolo di primo piano il settore del software, composto da un tessuto di migliaia di aziende, soprattutto PMI, che fanno parte a pieno titolo del Made in Italy – ha dichiarato Pierfrancesco Angeleri, Presidente di AssoSoftware – perché realizzano soluzioni innovative interamente ideate e sviluppate in Italia e contribuiscono in modo qualificato ad accrescere la competitività delle imprese, l’efficienza della PA e l’occupazione del nostro Paese. Siamo lieti che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy abbia deciso di includere l’ISWEEK nel calendario ufficiale della Giornata Nazionale del Made in Italy: si tratta di un importante riconoscimento da parte del Governo sul ruolo del software italiano come fattore abilitante all’innovazione e alla trasformazione del nostro sistema produttivo”.


AssoSoftwareDayPress del 10/04/2024

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AssoSoftwareDayPress del 09/04/2024

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Redditi 2024, quadro RU alleggerito ancora in cerca di risposte

Le software house associate ad AssoSoftware sono al lavoro per adeguare le funzioni di estrazione dati dagli applicativi di gestione dei beni ammortizzabili/leasing e di compilazione automatica dei righi presenti nel quadro RU dei modelli Redditi 2024, in relazione agli investimenti in beni strumentali nuovi e ai relativi crediti d’imposta. Leggi tutto


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Redditi 2024, quadro RU alleggerito ancora in cerca di risposte - NORME E TRIBUTI PLUS DEL 09/04/2024

Nel caso in cui non vi sia più credito d’imposta residuo, ossia non ancora utilizzato, le istruzioni al modello dichiarativo non spiegano le modalità per indicare l’importo del riversamento

Le software house associate ad AssoSoftware sono al lavoro per adeguare le funzioni di estrazione dati dagli applicativi di gestione dei beni ammortizzabili/leasing e di compilazione automatica dei righi presenti nel quadro RU dei modelli Redditi 2024, in relazione agli investimenti in beni strumentali nuovi e ai relativi crediti d’imposta.

Va premesso che quest’anno il modello è stato alleggerito di molte informazioni non più necessarie, per cui la sua compilazione dovrebbe risultare un po’ più agevole rispetto allo scorso anno. Di seguito le principali le novità.

I righi soppressi
La prima novità riguarda l’eliminazione dal quadro RU dei seguenti righi:

  • RU141 che, in assenza della sua soppressione, avrebbe dovuto essere compilato per rettificare gli importi indicati nel rigo RU140 «Investimenti beni strumentali 2022 (effettuati dopo la chiusura del periodo d’imposta)» della dichiarazione dei Redditi dello scorso anno, per eventi intervenuti successivamente alla data di presentazione del modello ed entro il 31 dicembre 2023;
  • RU152 che, lo scorso anno, era stato compilato dai contribuenti che avevano fruito nel periodo d’imposta 2020 dei crediti d’imposta in beni strumentali materiali e immateriali 4.0, e avevano dovuto indicare l’ammontare dei costi sostenuti dal 1° al 31 gennaio 2020 e il rapporto in percentuale tra costi sostenuti dal 1° al 31 gennaio 2020 e il totale dei costi sostenuti nel periodo 2020 riferiti ai crediti d’imposta in questione.

I righi modificati
Nell’ordine risultano modificati, a livello di modello e/o di istruzioni, i seguenti righi del quadro RU:

  • il rigo RU5 non ospita più, in colonna 1, il codice L3 relativo al credito d’imposta maturato nel periodo d’imposta in riferimento agli investimenti in beni materiali e immateriali diversi da quelli dell’allegato A e B. Analogamente non ospita più, in colonna 2, il codice L3 relativo alla medesima tipologia di credito d’imposta maturato oltre il periodo d’imposta;
  • il rigo RU5 non ospita più, in colonna 2, il codice 2L relativo al credito d’imposta di cui al comma 1057-bis maturato oltre il periodo d’imposta in riferimento agli investimenti in beni materiali di cui all’allegato A, in quanto tale tipologia di investimento prosegue fino al 31 dicembre 2025;
  • nel rigo RU130 relativo agli investimenti effettuati nel periodo d’imposta, sono state soppresse le colonne 1 e 2 in cui andavano indicati gli investimenti in beni materiali e immateriali diversi da quelli di cui agli Allegati A e B, nonché la colonna 3 in cui andavano indicati gli investimenti in strumenti e dispositivi tecnologici destinati dall’impresa alla realizzazione di modalità di lavoro agile;
  • nel rigo RU140 relativo agli investimenti effettuati dopo la chiusura del periodo d’imposta, sono state soppresse le colonne 1 e 2 in cui andavano indicati gli investimenti in beni materiali e immateriali diversi da quelli di cui agli Allegati A e B. Eliminata anche la colonna 3 in cui andavano indicati gli investimenti in strumenti e dispositivi tecnologici destinati dall’impresa alla realizzazione di modalità di lavoro agile. Soppressa anche la colonna 4.

Poiché il quadro RU ha una struttura predisposta per accogliere moltissime tipologie di crediti d’imposta, rimangono senza risposta alcuni dei quesiti che i clienti pongono alle software house in relazione alle modalità di compilazione da adottare in riferimento agli investimenti in beni strumentali e ad alcune specifiche situazioni.

Ad esempio, nel caso del recapture, ossia della cessione del bene nel periodo di sorveglianza, il modello e le relative istruzioni forniscono indicazioni specifiche su come ridurre il credito d’imposta non ancora utilizzato, compilando il rigo RU12 con la barratura della casella di cui al campo 1 e indicando il credito d’imposta residuo in colonna 2.

Invece, nel caso in cui non vi sia più credito d’imposta residuo, ossia non ancora utilizzato, non vi è nessuna indicazione nelle istruzioni sulle modalità da adottare per indicare sul quadro RU l’importo del “riversamento”.

È chiaro che, in assenza di indicazioni sulle istruzioni, risulta difficile per le software house fornire informazioni puntuali ai propri clienti. Probabilmente, stante che la tracciatura degli utilizzi per questi crediti d’imposta passa necessariamente dal modello F24, mediante gli appositi codici tributo, il quadro RU avrebbe potuto forse essere ulteriormente snellito eliminando il riporto del credito d’imposta da un anno all’altro.

In questo modo il quadro RU avrebbe “cristallizzato” il credito spettante per ciascun esercizio, lasciando al modello F24 l’onere di indicarne gli utilizzi ovvero il riversamento.


AssoSoftwareDayPress del 06-07-08/04/2024

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