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AssoSoftwareDayPress del 16/05/2024
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Evento "Software Made in Italy" - 21 maggio 2024, Roma
Software Made in Italy
Il ruolo del software italiano nella trasformazione del sistema produttivo
21 maggio 2024 | ore 17.00
Senato della Repubblica – Sala Caduti di Nassirya
Partecipazione su invito
La Giornata Nazionale del Made in Italy rappresenta una grande occasione per promuovere e valorizzare tutti i settori dell’eccellenza italiana, non solo quelli tradizionali ma anche quelli più innovativi e votati al mondo del digitale. Tra questi, di particolare rilevanza è il settore del software, composto da un tessuto di migliaia di aziende – soprattutto PMI – che fanno parte a pieno titolo del Made in Italy, in quanto realizzano soluzioni innovative interamente ideate e sviluppate in Italia e contribuiscono in modo qualificato ad accrescere la competitività delle imprese, l’efficienza della PA e l’occupazione del nostro Paese.
Il convegno “Software Made in Italy. Il ruolo del software italiano nella trasformazione del sistema produttivo” promosso dal Sen. Bartolomeo Amidei, Presidente dell’Intergruppo parlamentare per il Made in Italy e l’Innovazione, sarà finalizzato a favorire un confronto tra autorevoli rappresentanti del mondo istituzionale, aziendale e accademico sulle misure da mettere in campo per realizzare quell’ecosistema digitale che ci consentirà di diventare un Paese all’avanguardia nell’industria del software e di annoverare la tecnologia tra le grandi eccellenze del Made in Italy.
Relatori
- Messaggio di saluti di Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy
- Bartolomeo Amidei, Senatore e Presidente dell’Intergruppo parlamentare per il Made in Italy e l’Innovazione
- Pierfrancesco Angeleri, Presidente di AssoSoftware
- Cecilia Jona-Lasinio, Professore Ordinario di Economia Applicata, Luiss Business School
- Alessandro Piva, Direttore Osservatorio Software & Digital Native Innovation della School of Management del Politecnico di Milano
Moderatore
- Alessandro Caruso, Vice Direttore The Watcher Post
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PRESENTAZIONE
In questi ultimi anni il settore del software ha vissuto un vero fermento, con l’emergenza pandemica che ha determinato una forte accelerazione nell’adozione di tecnologie digitali e, in particolare, di software gestionali. La crisi energetica, l’innalzamento dei tassi d’interesse e l’impennata dei prezzi al consumo hanno avuto significative ripercussioni anche su questo comparto ma, ciò nonostante, il settore ha retto e ha continuato a crescere, seppure a un ritmo inferiore.
Oggi si può dunque affermare con certezza che l’industria del software ricopre un ruolo di primo piano per la crescita del sistema produttivo del nostro Paese: come mostra la ricerca del 2023 “Software nelle PMI: un motore d’innovazione per l’Italia”, a cura degli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con AssoSoftware, il settore software e servizi nel solo 2022 ha impiegato oltre 137.000 persone, generando un fatturato di 56,3 miliardi di euro, con una crescita del 9% rispetto all’anno precedente.
In particolare, è stato il settore dei software gestionali a registrare l’incremento mediamente più alto, pari a +12% rispetto al 2021, creando un fatturato totale di 22,4 miliardi di euro cioè il 40% di quello dell’intero comparto.
È evidente che si tratta di un trend positivo che genera benefici non solo per il settore, ma per tutto il sistema-Paese: come emerso dallo studio “Cultura del Software, Sviluppo Italiano”, promosso da AssoSoftware in collaborazione con il Data Lab Luiss e il Centro Studi Confindustria, a fronte di una crescita del 20% della domanda finale di software e servizi connessi si stima un aumento di 9,63 miliardi di euro di produzione domestica, un aumento di 4,821 miliardi di euro di valore aggiunto e un aumento di addetti pari a 67 mila unità.
Le aziende produttrici di software gestionali contribuiscono infine in modo significativo a fare aumentare la competitività delle aziende italiane, in particolare delle PMI, che quando sono più mature nell’utilizzo dei software gestionali risultano anche più competitive e registrano tassi di crescita del fatturato e dell’Ebitda significativamente più elevati.
Nonostante le conferme positive emerse dagli studi empirici, occorre registrare che nel nostro Paese il livello di adozione di software gestionali integrati da parte delle PMI resta ancora molto basso, di poco superiore al 30%.
In questo contesto, il nuovo Piano “Transizione 5.0″rappresenta senza dubbio un risultato molto importante, perché per la prima volta viene riconosciuto da parte delle istituzioni il ruolo del software gestionale come fattore abilitante alla transizione digitale del Paese. Si tratta di uno strumento fondamentale per permettere a tutte le imprese, in particolare alle PMI, che compongono la reale spina dorsale del sistema produttivo e faticano oggi a muoversi in un mercato sempre più competitivo, di incrementare gli investimenti nel software, leva per lo sviluppo di tutte le tecnologie emergenti, a partire dall’Intelligenza Artificiale.
Intervento del Presidente di AssoSoftware a "Largo Chigi" - THE WATCHER POST, 15 maggio 2024
Innovazione, Angeleri: “Transizione 5.0 dà risposte, ma servono certezze sugli investimenti”
ROMA – “Avevamo fatto una battaglia perché il Piano Transizione 4.0 andasse a incentivare anche i software, il nuovo schema lo fa e ciò ha rappresentato un importante passaggio per sostenere le aziende nel rinnovare e acquisire nuovi software. Adesso aspettiamo un’implementazione: dobbiamo garantire che le imprese abbiano certezze quando fanno investimenti”, lo ha detto questa mattina Pierfrancesco Angeleri, Presidente AssoSoftware, intervenuto a Largo Chigi, il format di The Watcher Post.
“Dobbiamo fare capire la potenzialità dell’industria del software – ha aggiunto – perché questo settore ha un traino enorme sull’occupazione. Tra l’altro l’Italia può essere molto concorrenziale su questo tema, perché dispone di alcuni asset fondamentali: un ottimo sistema formativo universitario e un costo del lavoro ragionevole. Se riuscissimo a rendere questo segmento produttivo più attraente per gli investimenti potremo giocare un ruolo cruciale nella transizione digitale a livello globale”.
E ha concluso: “Siamo sostenitori dell’utilizzo dell’Open Source, perché ci permette di non dipendere da altri Paesi e creare asset indipendenti. Ecco perché riteniamo che servano investimenti volti a potenziare la nostra filiera nazionale del software”.
AssoSoftwareDayPress del 15/05/2024
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Gli Uffici di Segreteria
Vi ricordiamo che il servizio è esclusivamente riservato agli associati e che, in base all’accordo con il fornitore, non può essere distribuito a terze parti né in toto né in parte. L’inosservanza di tale disposizione può comportare la sospensione del servizio e le sanzioni previste dalla normativa a tutela del copyright degli editori.
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Transizione 5.0, crediti d’imposta alle imprese sane per il risparmio dell’energia - NORME E TRIBUTI PLUS DEL 14/05/2024
I software per il programma Transizione 4.0 saranno aggiornati al fine di consentire di operare anche sul nuovo credito d’imposta
A inizio marzo il Governo, con il piano Transizione 5.0 (articolo 38 del Dl 19/2024), ha introdotto un nuovo credito d’imposta spettante per particolari tipologie di investimenti finalizzati alla riduzione dei consumi energetici, adottando un sistema di calcolo che, in gran parte, ricalca quello per investimenti in beni strumentali nuovi (articolo 1, commi 1051 e seguenti, della legge 178/2020).
Il piano Transizione 5.0 è dedicato a tutte le imprese “sane” che effettuano nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, nell’ambito di progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici, senza distinzione di forma giuridica, settore, dimensione o regime fiscale.
Le verifiche
Per accedere all’incentivo occorre che si verifichino tutte le seguenti condizioni:
vanno effettuati investimenti in beni strumentali materiali e immateriali previsti agli allegati A e B del piano Transizione 4.0, che devono essere interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura;
sono inoltre agevolabili i seguenti beni immateriali:
a) i software, i sistemi, le piattaforme o le applicazioni per l’intelligenza degli impianti che garantiscono il monitoraggio continuo e la visualizzazione dei consumi energetici e dell’energia autoprodotta e autoconsumata, o introducono meccanismi di efficienza energetica, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati anche provenienti dalla sensoristica IoT di campo (Energy dashboarding);
b) i software relativi alla gestione di impresa se acquistati unitamente ai software, ai sistemi o alle piattaforme di cui alla lettera a).
tali beni devono essere inseriti in un progetto di innovazione che consenta di ottenere una riduzione dei consumi energetici, pari ad almeno al 3% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale oppure ad almeno il 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento.
In questo breve approfondimento vogliamo concentrarci esclusivamente sulle modalità di calcolo e di fruizione del suddetto credito d’imposta, con una vista orientata, in particolare, alla sua gestione con i gestionali prodotti dalle società di software associate ad AssoSoftware.
Gli scaglioni
Vi sono tre tipologie di investimenti agevolabili, in relazione alla circostanza che venga conseguita una riduzione rispettivamente del 3% o 6% o 10% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale ovvero, in alternativa, una riduzione non inferiore al 5% o 10% o 15% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento:
1) per la prima tipologia (riduzione 3% ovvero 5%) il credito d’imposta spetta nella misura del 35%, del 15% e del 5% rispettivamente per gli scaglioni di investimento fino a 2,5 milioni di euro, oltre i 2,5 milioni di euro fino a 10 milioni di euro e infine oltre i 10 milioni di euro, con un limite massimo di costi ammissibili pari a 50 milioni di euro per anno per impresa beneficiaria (comma 7);
2) per la seconda tipologia (riduzione 6% ovvero 10%) il credito d’imposta spetta, con riferimento ai medesimi scaglioni, nella misura del 40%, del 20% e del 10% (comma 8, lettera a);
3) per la terza tipologia (riduzione 10% ovvero 15%) il credito d’imposta spetta, con riferimento ai medesimi scaglioni, nella misura del 45%, del 25% e del 15% (comma 8, lettera b).
Inoltre, per gli investimenti riguardanti specifiche tipologie di impianti fotovoltaici – ossia gli impianti con moduli fotovoltaici di cui all’articolo 12, comma 1, lettere b) e c) del Dl 181/2023 – concorre a formare la base di calcolo del credito d’imposta un importo pari, rispettivamente, al 120% o al 140% del costo (comma 5).
Ai fini dell’utilizzo del credito l’impresa dovrà inviare al Gse comunicazioni periodiche relative all’avanzamento dell’investimento, secondo modalità definite con apposito decreto (comma 17), in base alle quali verrà determinato l’importo del credito d’imposta utilizzabile, nel limite massimo di quello prenotato.
I software gestionali che già prevedono specifiche funzionalità per gestire i crediti d’imposta di cui al piano nazionale transizione 4.0 nella generalità dei casi saranno aggiornati al fine di consentire di operare anche sul nuovo credito d’imposta 5.0.
In linea generale, le implementazioni dei gestionali riguarderanno la possibilità:
- di contrassegnare ciascun cespite o leasing con uno o più attributi che consentano di attribuire allo stesso la nuova tipologia di credito d’imposta, lo scaglione da applicare, nonché l’eventuale maggiorazione della base di calcolo del 120% o del 140% del costo;
- di gestire, in riferimento a ciascun cespite o leasing, l’importo del credito d’imposta fruibile, sulla base di quanto via via autorizzato;
- di riportare in delega unica F24 la quota parte del credito d’imposta autorizzato effettivamente fruibile;
- di operare in delega unica F24 le compensazioni utilizzando gli specifici codici tributo che dovranno essere istituiti tramite apposita Risoluzione ed eventualmente effettuare il riversamento nel caso di recapture, ossia di cessione del bene nel periodo di sorveglianza (comma 14);
- di monitorare costantemente la situazione dei crediti disponibili e di quelli effettivamente utilizzati in compensazione ovvero residui.
AssoSoftwareDayPress del 14/05/2024
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Segnaliamo che all’interno della rassegna di oggi è presente il seguente articolo, a firma di Fabio Giordano, comitato tecnico AssoSoftware:
Transizione 5.0, crediti d’imposta alle imprese sane per il risparmio dell’energia
A inizio marzo il Governo, con il piano Transizione 5.0 (articolo 38 del Dl 19/2024), ha introdotto un nuovo credito d’imposta spettante per particolari tipologie di investimenti finalizzati alla riduzione dei consumi energetici, adottando un sistema di calcolo che, in gran parte, ricalca quello per investimenti in beni strumentali nuovi (articolo 1, commi 1051 e seguenti, della legge 178/2020). Leggi tutto
Gli Uffici di Segreteria
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AssoSoftwareDayPress del 11-12-13/05/2024
E’ disponibile l’edizione odierna di AssoSoftwareDayPress, la rassegna stampa quotidiana riservata ai soci.
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Per opportuna conoscenza segnaliamo la Rassegna Stampa di sabato 11 maggio e domenica 12 maggio:
11/05/2024
12/05/2024
Buona lettura.
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Contribuenti Isa, caccia ai vantaggi del regime premiale a partire dall’8 in pagella - NORME E TRIBUTI PLUS DEL 07/05/2024
Va considerato il punteggio ottenuto nel 2023, o in alternativa la media semplice dei livelli di affidabilità ottenuti a seguito dell’applicazione degli Isa per i periodi d’imposta 2022 e 2023
Con provvedimento del direttore dell’agenzia delle Entrate del 22 aprile 2024 (protocollo 205127/2024) sono stati definiti i benefici premiali (previsti dall’articolo 9-bis, comma 11, del Dl 50/2017) di cui potranno fruire i contribuenti ai quali si applicano gli Isa relativi al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2023, qualora riescano a ottenere un punteggio sufficientemente elevato.
Le software house, supportate da AssoSoftware, come di consueto hanno analizzato tutti gli aspetti connessi alle funzionalità gestite dalle proprie procedure, per poter effettuare gli interventi necessari anche per l’anno di imposta 2023, sia lato dichiarazioni Iva e Redditi, sia per quanto concerne la Delega F24.
Va segnalata, quale principale novità a favore del contribuente, l’introduzione (in diverse situazioni) della possibilità di verificare il superamento dei limiti indicati nel provvedimento non solo con riferimento al punteggio Isa raggiunto nel periodo d’imposta 2023, ma in alternativa anche confrontando la media semplice dei livelli di affidabilità ottenuti a seguito dell’applicazione degli Isa per i periodi d’imposta 2022 e 2023 con i suddetti limiti.
Questa doppia verifica ha sicuramente un impatto importante lato software, in quanto ai fini dei controlli occorrerà acquisire le informazioni necessarie per individuare il punteggio Isa raggiunto nei periodi d’imposta 2023 e 2022, sia sugli archivi dell’anno in corso, sia anche su quelli dell’anno precedente.
Di seguito un estratto di alcuni dei nuovi benefici premiali che riconoscono l’esonero dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti Iva e delle imposte dirette (compresa l’Irap), per i rimborsi Iva e per l’applicazione della disciplina delle società non operative.
Esonero dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione (comma 11, lettera a)
«a) l’esonero dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione di crediti …omissis… relativamente all’imposta sul valore aggiunto e …omissis… relativamente alle imposte dirette e all’imposta regionale sulle attività produttive».
Tale esonero per la compensazione dei crediti di importo non superiore a:
- 70.000 euro annui relativi all’Iva, maturati nell’annualità 2024,
- 50.000 euro annui relativi alle imposte dirette e all’Irap, maturati nel periodo d’imposta 2023,
- 70.000 euro annui relativi all’Iva infrannuale, maturati nei primi tre trimestri 2025,
è riconosciuto ai contribuenti che presentano un livello di affidabilità almeno pari a 9 per il periodo d’imposta 2023 ovvero, in alternativa, pari a 9 calcolato attraverso la media semplice per i periodi d’imposta 2022 e 2023 (paragrafi 2.1/2.2/2.3).
L’esonero per la compensazione dei crediti di importo non superiore a:
- 50.000 euro annui relativi all’Iva, maturati nell’annualità 2024,
- 20.000 euro annui relativi alle imposte dirette e all’Irap, maturati nel periodo d’imposta 2023,
- 50.000 euro annui relativi all’Iva infrannuale, maturati nei primi tre trimestri 2025,
è altresì riconosciuto ai contribuenti che presentano un livello di affidabilità inferiore a 9, ma almeno pari a 8 per il periodo d’imposta 2023 ovvero, in alternativa, pari a 8,5 calcolato attraverso la media semplice per i periodi d’imposta 2022 e 2023 (paragrafi 2.4/2.5/2.6).
Le soglie di esonero Iva, annuale e infrannuale, sono cumulative, essendo entrambe riferite alle richieste di compensazione effettuate nel 2025 (paragrafo 2.7).
Esonero dall’apposizione del visto di conformità per i rimborsi (comma 11, lettera b)
«b) l’esonero dall’apposizione del visto di conformità ovvero dalla prestazione della garanzia per i rimborsi dell’imposta sul valore aggiunto …omissis…»
Tale esonero sui rimborsi Iva di importo non superiore a:
- 70.000 euro annui relativi all’Iva, maturati nell’annualità 2024,
- 70.000 euro annui relativi all’Iva infrannuale, maturati nei primi tre trimestri 2025,
è riconosciuto ai contribuenti che presentano un livello di affidabilità almeno pari a 9 per il periodo d’imposta 2023 ovvero, in alternativa, pari a 9 calcolato attraverso la media semplice per i periodi d’imposta 2022 e 2023 (paragrafi 3.1/3.2/3.3).
L’esonero sui rimborsi Iva di importo non superiore a:
- 50.000 euro annui relativi all’Iva, maturati nell’annualità 2024,
- 50.000 euro annui relativi all’Iva infrannuale, maturati nei primi tre trimestri 2025,
è altresì riconosciuto ai contribuenti che presentano un livello di affidabilità inferiore a 9, ma almeno pari a 8 per il periodo d’imposta 2023 ovvero, in alternativa, pari a 8,5 calcolato attraverso la media semplice per i periodi d’imposta 2022 e 2023 (paragrafi 3.4/3.5/3.6).
Le soglie di esonero Iva, annuale e infrannuale, sono cumulative, essendo entrambe riferite alle richieste di rimborso effettuate nel 2025 (paragrafo 3.7).
c) l’esclusione dell’applicazione della disciplina delle società non operative …omissis…;
L’esclusione dell’applicazione della disciplina delle società non operative è riconosciuta per il periodo d’imposta 2023:
a) ai contribuenti con un livello di affidabilità almeno pari a 9 per il periodo di imposta 2023;
b) ai contribuenti che presentano un livello di affidabilità medio almeno pari a 9, calcolato attraverso la media semplice per i periodi d’imposta 2022 e 2023 (paragrafo 4.1).
AssoSoftwareDayPress del 10/05/2024
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